#toastjazz – NOTE PER UN TRENO è il secondo toast che ha partecipato al concorso indetto da Penelope Story Lab e pubblicato su Facebook.
La frase obbligatoria era: Certi capivano il jazz.
“Certi capivano il jazz?”
La musica era stata sempre la sua musa ispiratrice, aveva composto melodie, suonato su palchi internazionali, insegnato a giovani promettenti.
Da troppo tempo, però, non poteva farlo più.
Da quando il regime mondiale aveva proibito la musica, possedere uno strumento musicale significava essere perseguitati, perquisiti in casa e malmenati.
Per troppo tempo aveva tenuto nascosto il flauto traverso, chiuso nella sua custodia rigida, solo e senza cure.
Pensò a quanti musicisti erano stati imprigionati, picchiati e scomparsi per non essersi piegati al volere di pochi.
Prese il flauto dalla custodia sulla panchina, l’aveva lucidato a nuovo, e intonò la triste melodia composta in segreto per l’occasione.
Il treno delle ventitré era in perfetto orario, il cielo prometteva pioggia, scese sui binari e guardò in faccia la morte.