NUOVO ANNO

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Nel giorno in cui tutti fanno il bilancio di un anno, io osservo con occhi diversi il mondo di oggi. 

La schiavitù ha mutato la sua forma nel lavoro precario e sottopagato, nei giovani con i loro selfie e la guerra a colpi di follower, in chi si sente povero perché non può permettersi l’ultimo smartphone alla moda, in chi non riesce a vedere la fortuna che ha rispetto a qualcuno che è rimasto senza un lavoro e una casa.

L’odio ha assunto la forma della violenza sulle donne, del bullismo nelle scuole, del mobbing sul posto di lavoro, del rispetto che si pretende ma si nega agli altri.

E  mentre i telefoni sono invasi da video che girano da anni augurando un anno strepitoso, spesso inviati perché si deve farlo, mi chiedo quale strada stiamo prendendo come civiltà.

Ci stiamo isolando in un ego che cerca solo il successo, l’essere al di sopra di tutti, essere il migliore, dove il conto in banca è più importante di stare bene con gli altri.

Nonostante il mondo a portata di mano grazie alla tecnologia, gli esseri umani sono sempre più divisi, impegnati a insultarsi per ogni sciocchezza sui social, convinti possessori di una propria verità esclusiva su qualsiasi cosa, oppressori dei propri simili per il potere e la ricchezza, con i media che spacciano falsità per verità assolute con lo scopo unico di pilotare le masse.

Eppure ogni anno si saluta l’inizio sperando che qualcosa cambi in questo nostro piccolo mondo, una pallina di terra dispersa in un universo che forse non ne conosce nemmeno l’esistenza, ma si continua come sempre a uccidere, opprimere, sfruttare e dividere.

La verità è che finché non cambiermo la nostra natura, non saremo in grado di cambiare tutto il resto.

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